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La manifattura digitale e il contributo di Liferay
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La manifattura digitale e il contributo di Liferay

Il tema della trasformazione digitale del settore manufacturing è centrale nei piani di sviluppo economico del paese e viene affrontato da anni. Con il Piano Transizione 4.0 da 24 miliardi, vengono messe in campo nuove misure economiche volte a supportare la trasformazione digitale, la ricerca, l’innovazione del sistema produttivo, il rafforzamento della competitività di filiera e la formazione.

Come si evince dai dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, nel 2019 il volume d’affari di Industria 4.0 ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2018 del 22%. Il valore del mercato è quasi triplicato negli ultimi quattro anni, testimonianza del fatto che questo sia ormai un settore maturo.

Quali sono le previsioni per la sua evoluzione futura? Se da un lato si sottolinea l’importanza della digitalizzazione, è in una situazione come quella che stiamo attraversando che emerge quanto un approccio realmente digitale sia fondamentale.

Nessuno avrebbe potuto infatti prevedere l’emergenza sanitaria e il suo impatto sulla catena produttiva a ogni livello ma è evidente che chi aveva già adottato una strategia digitale o pianificato investimenti nel breve tempo per innovazioni e strumenti tecnologici è stato in grado di affrontare in modo più efficace la situazione.

Queste aziende hanno potuto mitigare gli aspetti negativi dovuti ad esempio all’impossibilità di accedere fisicamente ad alcuni siti produttivi, alla carenza di approvvigionamento di materie prime, alla sofferenza di una catena logistica messa sotto pressione.

E’ stato possibile reagire velocemente riadattando i propri processi interni e garantendo la business continuity.

Il settore manifatturiero non fa certo eccezione, tutt’altro. L’evoluzione digitale ha cambiato, in alcuni casi stravolto, esigenze e processi consolidati da anni. E le organizzazioni non possono permettersi di trascurarla, pena la loro stessa esistenza.

Le aziende hanno la necessità di ottimizzare e incrementare il livello produttivo, non solo in termini di quantità, ma soprattutto di qualità, a tutti i livelli. L’ottimizzazione delle risorse in questo senso gioca un ruolo fondamentale, che si parli di risorse materiali ma anche della risorsa più critica, la forza lavoro. Una maggiore sicurezza sul lavoro, ad esempio, è un elemento imprescindibile da ogni strategia aziendale di medio o lungo periodo.

In un contesto in cui le tecnologie continuano a cambiare, modificando mercati e strategie, sono i dipendenti che possono fare la differenza in azienda. Avere soluzioni e sistemi altamente performanti senza le adeguate competenze per sfruttarli al meglio non rappresenta una strategia di successo. È importante che capitale umano e tecnologia viaggino e si evolvano in parallelo all’interno delle fabbriche del futuro.

Competenze e tecnologie, indifferentemente dal fatto che siano hardware o software, non sono però sufficienti a rendere la fabbrica davvero “intelligente”. La componente critica per realizzare un passo in avanti reale è rappresentata dallo sviluppo di nuovi modelli di business e servizi. Una nuova offerta che supporti la “trasformazione”, faccia evolvere attività e produzione, rendendole sempre più agili, collaborative e integrate, razionalizzando i processi.

Per restare competitiva, la fabbrica del futuro dovrà avere alcune caratteristiche fondamentali:

  • Agilità e flessibilità: per essere in grado di garantire la continuità di business rispondendo velocemente ad ogni eventuale cambiamento o situazione imprevista.
  • Collaborazione e cooperazione: Il B2B è caratterizzato da una serie di interazioni numerose, complesse e soprattutto diverse. Collaborare e cooperare per rendere facilmente accessibili tutti i dati utili a una gestione più fluida dei processi aziendali, ad esempio con la creazione di dashboard uniche con viste personalizzate e informazioni aggiornate su produzione, logistica, vendita e performance aziendali.
  • Apertura e integrazione: Si parla ad esempio di “Data Driven Supply Chain Maturity Model”, per definire un modello per la gestione della supply chain in grado di utilizzare e correlare la miriade di dati dei quali si dispone in tutti i processi aziendali. Pensiamo alla gestione del magazzino, ai sistemi di Dealer Inventory management per la gestione ottimizzata di dati e risorse del magazzino, per essere in grado di fare previsioni su ordini, spare part o abilitazione di nuovi servizi.

Strumenti a supporto della fabbrica del futuro

Creare un’infrastruttura operativa agile e connessa rappresenta una delle strategie più efficaci per ottimizzare la attività manifatturiere.

L’adozione di piattaforme digitale abilitanti consente di integrare in una unica dashboard personalizzata strumenti e sistemi correlando dati provenienti da più fonti. In questo modo è possibile migliorare e velocizzare la collaborazione e l’interazione tra dipendenti, clienti e fornitori, evitando interruzioni o tempi morti che potrebbero avere un impatto negativo sulla intera value chain .

Nel settore del manufacturing, Liferay vanta numerose importanti collaborazioni con primarie aziende internazionali che avevano la necessità di automatizzare e velocizzare la gestione dei processi operativi, controllando ad esempio in real time lo stato di ordini e consegne dei materiale; incrementare le performance aziendali riducendo i costi legati alle attività di customer service mediante creazione di customer portal self service; implementare nuovi servizi e conseguentemente nuovi modelli di business ad esempio mediante la geolocalizzazione dei mezzi ed il monitoraggio dell’uso e dei consumi con sensori montati a bordo macchina e con conseguente possibilità di prevenire guasti, prevedere le attività di manutenzione straordinaria ed anticipare richieste specifiche di distributori e clienti facilitando il lavoro dei commerciali e degli addetti alla produzione.

La Manifattura 4.0 e la sfida della digitalizzazione

Se vuoi approfondire il tema ascolta questo Podcast realizzato con Parole Di Management in cui Dario Andreottola, Commerce Business Development Manager di Liferay, racconta dal punto di vista di un software vendor quali sono i vantaggi della digitalizzazione e i passaggi fondamentali per iniziare un processo di trasformazione: dalla definizione degli obiettivi all’analisi del contesto e degli scenari evolutivi, dalla scelta degli strumenti tecnologici all’individuazione dei gruppi di lavoro.

Ascolta il Podcast 
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Il tema della trasformazione digitale del settore manufacturing è centrale nei piani di sviluppo economico del paese e viene affrontato da anni. Con il Piano Transizione 4.0 da 24 miliardi, vengono messe in campo nuove misure economiche volte a supportare la trasformazione digitale, la ricerca, l’innovazione del sistema produttivo, il rafforzamento della competitività di filiera e la formazione.

Come si evince dai dati dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, nel 2019 il volume d’affari di Industria 4.0 ha raggiunto i 3,9 miliardi di euro, con un incremento rispetto al 2018 del 22%. Il valore del mercato è quasi triplicato negli ultimi quattro anni, testimonianza del fatto che questo sia ormai un settore maturo.

Quali sono le previsioni per la sua evoluzione futura? Se da un lato si sottolinea l’importanza della digitalizzazione, è in una situazione come quella che stiamo attraversando che emerge quanto un approccio realmente digitale sia fondamentale.

Nessuno avrebbe potuto infatti prevedere l’emergenza sanitaria e il suo impatto sulla catena produttiva a ogni livello ma è evidente che chi aveva già adottato una strategia digitale o pianificato investimenti nel breve tempo per innovazioni e strumenti tecnologici è stato in grado di affrontare in modo più efficace la situazione.

Queste aziende hanno potuto mitigare gli aspetti negativi dovuti ad esempio all’impossibilità di accedere fisicamente ad alcuni siti produttivi, alla carenza di approvvigionamento di materie prime, alla sofferenza di una catena logistica messa sotto pressione.

E’ stato possibile reagire velocemente riadattando i propri processi interni e garantendo la business continuity.

Il settore manifatturiero non fa certo eccezione, tutt’altro. L’evoluzione digitale ha cambiato, in alcuni casi stravolto, esigenze e processi consolidati da anni. E le organizzazioni non possono permettersi di trascurarla, pena la loro stessa esistenza.

Le aziende hanno la necessità di ottimizzare e incrementare il livello produttivo, non solo in termini di quantità, ma soprattutto di qualità, a tutti i livelli. L’ottimizzazione delle risorse in questo senso gioca un ruolo fondamentale, che si parli di risorse materiali ma anche della risorsa più critica, la forza lavoro. Una maggiore sicurezza sul lavoro, ad esempio, è un elemento imprescindibile da ogni strategia aziendale di medio o lungo periodo.

In un contesto in cui le tecnologie continuano a cambiare, modificando mercati e strategie, sono i dipendenti che possono fare la differenza in azienda. Avere soluzioni e sistemi altamente performanti senza le adeguate competenze per sfruttarli al meglio non rappresenta una strategia di successo. È importante che capitale umano e tecnologia viaggino e si evolvano in parallelo all’interno delle fabbriche del futuro.

Competenze e tecnologie, indifferentemente dal fatto che siano hardware o software, non sono però sufficienti a rendere la fabbrica davvero “intelligente”. La componente critica per realizzare un passo in avanti reale è rappresentata dallo sviluppo di nuovi modelli di business e servizi. Una nuova offerta che supporti la “trasformazione”, faccia evolvere attività e produzione, rendendole sempre più agili, collaborative e integrate, razionalizzando i processi.

Per restare competitiva, la fabbrica del futuro dovrà avere alcune caratteristiche fondamentali:

  • Agilità e flessibilità: per essere in grado di garantire la continuità di business rispondendo velocemente ad ogni eventuale cambiamento o situazione imprevista.
  • Collaborazione e cooperazione: Il B2B è caratterizzato da una serie di interazioni numerose, complesse e soprattutto diverse. Collaborare e cooperare per rendere facilmente accessibili tutti i dati utili a una gestione più fluida dei processi aziendali, ad esempio con la creazione di dashboard uniche con viste personalizzate e informazioni aggiornate su produzione, logistica, vendita e performance aziendali.
  • Apertura e integrazione: Si parla ad esempio di “Data Driven Supply Chain Maturity Model”, per definire un modello per la gestione della supply chain in grado di utilizzare e correlare la miriade di dati dei quali si dispone in tutti i processi aziendali. Pensiamo alla gestione del magazzino, ai sistemi di Dealer Inventory management per la gestione ottimizzata di dati e risorse del magazzino, per essere in grado di fare previsioni su ordini, spare part o abilitazione di nuovi servizi.

Strumenti a supporto della fabbrica del futuro

Creare un’infrastruttura operativa agile e connessa rappresenta una delle strategie più efficaci per ottimizzare la attività manifatturiere.

L’adozione di piattaforme digitale abilitanti consente di integrare in una unica dashboard personalizzata strumenti e sistemi correlando dati provenienti da più fonti. In questo modo è possibile migliorare e velocizzare la collaborazione e l’interazione tra dipendenti, clienti e fornitori, evitando interruzioni o tempi morti che potrebbero avere un impatto negativo sulla intera value chain .

Nel settore del manufacturing, Liferay vanta numerose importanti collaborazioni con primarie aziende internazionali che avevano la necessità di automatizzare e velocizzare la gestione dei processi operativi, controllando ad esempio in real time lo stato di ordini e consegne dei materiale; incrementare le performance aziendali riducendo i costi legati alle attività di customer service mediante creazione di customer portal self service; implementare nuovi servizi e conseguentemente nuovi modelli di business ad esempio mediante la geolocalizzazione dei mezzi ed il monitoraggio dell’uso e dei consumi con sensori montati a bordo macchina e con conseguente possibilità di prevenire guasti, prevedere le attività di manutenzione straordinaria ed anticipare richieste specifiche di distributori e clienti facilitando il lavoro dei commerciali e degli addetti alla produzione.

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Se vuoi approfondire il tema ascolta questo Podcast realizzato con Parole Di Management in cui Dario Andreottola, Commerce Business Development Manager di Liferay, racconta dal punto di vista di un software vendor quali sono i vantaggi della digitalizzazione e i passaggi fondamentali per iniziare un processo di trasformazione: dalla definizione degli obiettivi all’analisi del contesto e degli scenari evolutivi, dalla scelta degli strumenti tecnologici all’individuazione dei gruppi di lavoro.

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Première publication le
13 janvier 2021
dernière mise à jour
17 décembre 2021
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